Cover o non cover?, Meglio brani inediti o inedite cover?

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PensieroStupendo16
icon10  view post Posted on 18/10/2009, 19:32




A pochi settimane dall’uscita del nuovo disco di Matteo Becucci, “Cioccolato Amaro e Caffè”, cerchiamo di immaginare che tipo di disco sarà, quanti e quali brani conterrà, quante emozioni ci regaleranno gli arrangiamenti di Lucio Fabbri, la chitarra di Franco Ceccanti, e, naturalmente, la voce meravigliosa di Matteo Becucci. In questo turbine di curiosità, non riusciamo a resistere alla tentazione di chiederci se nell'album, oltre al singolo già annunciato, ci saranno altre cover e, se sì, quale sarà la chiave di lettura che Matteo Becucci ne darà, visti i sorprendenti precedenti cui ci ha abituati.

Il singolo che anticipa l’album, “Ti Troverò”, è infatti una cover di una canzone portata al successo dai Ph. D. di Jim Diamond. La scelta del brano, non è casuale, ma al contrario, è da considerarsi una naturale prosecuzione di un percorso iniziato all’interno del loft di X Factor, quando Morgan diede a Matteo il compito di scrivere il riadattamento in italiano di “I should have known better”dello stesso Jim Diamond. Testo e interpretazione di “Lo avrei dovuto sapere” furono così convincenti che lo stesso autore si complimentò personalmente con Matteo e la cosa fece presupporre che la collaborazione tra i due artisti non sarebbe finita lì…e infatti…

In questi mesi (anni, per i fortunati che già lo apprezzavano prima di X Factor), Matteo ha dato grande prova di sé nella riproposizione di brani portati al successo da altri artisti, dimostrando una grande capacità di analisi, rielaborazione e personalizzazione dei brani stessi, sia per ciò che riguarda i testi (nel caso di riadattamenti dall’inglese all’italiano), che per ciò che riguarda arrangiamenti, complice Lucio Fabbri, ed interpretazione.

Ripercorriamo insieme alcune di queste interessanti riletture, in attesa di ascoltarne di nuove.

Per quanto riguarda le cover di cui Matteo ha riadattato il testo in italiano, oltre a, “Lo avrei dovuto Sapere”, di cui abbiamo già accennato, vogliamo assolutamente ricordare “Fragile”, di Sting, of course.
Il riadattamento in italiano di “Fragile” è una creatura appena nata, eseguita, al momento, una sola volta live, al concerto di Pontedera lo scorso 19 Settembre, ma che già ha lasciato un segno indelebile. Del riadattamento in italiano ha colpito la sensibilità e la sapienza con cui Matteo Becucci ha trattato il testo originale, nonché la delicatezza dell’arrangiamento, costituito dal solo “pizzicato” del violoncello. Quale modo migliore di far risaltare le parole di un testo così delicato e profondo?

Un'ulteriore prova della sua bravura, Matteo Becucci l'ha data con i brani, sia in italiano che in inglese, di cui ha presentato una veste interpretativa talmente personale e nuova, da far dimenticare l’originale. Parliamo, ad esempio, di “I’ll Fly For You” degli Spandau Ballet: una canzone che, nella sua versione originale, non rende giustizia al testo, sopraffatto dall’invadenza dell’arrangiamento pop, tipicamente anni 80. Grazie all’intuizione di Morgan ed al sapiente intervento di Lucio Fabbri, che ha spogliato la canzone di ogni orpello, Matteo Becucci ha reinventato il brano in una versione più intima e profonda, in cui le parole del testo e la sua voce emergono distintamente dal suono degli archi e del pianoforte sottostanti. Chi se la ricorda più la versione degli Spandau?

Matteo Becucci ha saputo, inoltre, rinvigorire e dare nuova vita una canzone bella, ma molto datata, che neanche conosceva quando gli fu assegnata in dote da Morgan, all’interno di X Factor. Stiamo parlando, ovviamente de “La notte” di Adamo. Matteo l’ha eseguita per un lungo periodo nella versione arrangiata da Morgan e, successivamente, con la complicità di Lucio Fabbri, ne ha offerto una sua personale e vigorosa rivisitazione “rock”, in stile Jeff Bukley.

Notevoli le riproposizioni che Matteo ha fatto di brani di grandi interpreti femminili, quali Mina ("Ancora Ancora Ancora"), Loredana Bertè ("Sei Bellissima"), Patty Pravo (“Pensiero Stupendo”).
“Ancora Ancora Ancora” , in particolare, è una delle sfide più ardue e ben riuscite che Matteo ha dovuto affrontare all’interno di X Factor. Confrontarsi con Mina, con la sua voce e con la sua personalità, era già un compito difficilissimo. Ma, in più, interpretare, da parte di un uomo, quel testo sensuale e struggente, ribaltando i tradizionali canoni espressivi uomo-donna, non era cosa affatto facile. Matteo Becucci l’ha fatto alla grande, regalandoci la prima e unica interpretazione maschile di una canzone si pensava potesse essere interpretata solo da una donna. Per dirla come Mina, Anche un uomo…può cantare "Ancora Ancora Ancora" ed essere credibile…ma solo se si chiama Matteo Becucci!

Per continuare questa carrellata di preziose cover, voglio ricordare alcuni pezzi degli U2 reinterpretati da Matteo Becucci. La prima è una straordinaria Incompiuta…parlo di "Stay (Faraway so Close)”...interpretazione meravigliosa, dolcissima, sognante, presentata, in versione ahimè ridotta, durante X Factor e mai più riproposta… ma c’è sempre tempo!!! Io, personalmente, spero sempre che un giorno la possa cantare integralmente. La seconda è "One" in versione acustica, proposta nel concerto tenutosi al teatro Goldoni di Livorno, accompagnato dalle due chitarre acustiche di Marco Baracchino e Franco Ceccanti. Voce e chitarre, nient’altro. Straordinaria.
Matteo “è pura vocalità” (cit.) e, pertanto, la dimensione acustica è quella che più mette in risalto questa sua caratteristica. In questa versione, abbiamo potuto apprezzare “Smoke on the Water”, “Giulia”, “A salty dog”, “Love of My life”.

A tal proposito, Matteo Becucci, in questi anni, si è anche lanciato in una sfida impossibile ai più: riproporre ed interpretare magistralmente brani dei Queen…e che brani: “Bohemian Rapsody” , “Somebody to love”, “Love of my life”, per l’appunto. Chi può permettersi di confrontarsi con tanta naturalezza con Freddy Mercury e uscirne alla grande? Matteo Becucci può!

Matteo ha, inoltre, reinterpretato brani quali “The Power of Love” , “Your Song” , “Everything Must Change” , “If You Love Somebody Set Them Free”, “Starman” e molti altri. Le cover riproposte da Matteo Becucci sono sempre di qualità notevole e, soprattutto, assumono una forte caratterizzazione che deriva proprio dalla sua grande personalità interpretativa. Insomma, questi brani tecnicamente non sono suoi, ma è come se lo diventassero, nel momento in cui decide di riproporli.

Cover o non Cover? Meglio un brano inedito o un’inedita cover? La risposta è semplice…meglio brani belli, ben arrangiati, con testi importanti, ricchi di sostanza, interpretati in maniera personale ed originale, indipendentemente da quando e da chi sono stati scritti o portati al successo. Matteo, da questo punto di vista, è una garanzia.

Edited by PensieroStupendo16 - 20/10/2009, 22:30
 
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ciaoli
view post Posted on 18/10/2009, 19:52




in questo momento c'è michael boublè da fazio che canta una cover degli anni 30 ..fatta e rifatta negli anni...follow me....ve la ricordate????
per dire che anche lui, famoso in tutto il mondo, continua a fare cover.....perchè no???? ;) ;) ;)
 
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the Voice is Bec
view post Posted on 18/10/2009, 19:58




Bello spunto di discussione!

I brani che hai indicato sono stati un fiore all'occhiello. Di per se i pezzi erano già bellissimi (alcuni a me sconosciuti ma non per questo meno belli), la reinterpretazione che ne ha fatto Matteo li ha ulteriormente impreziositi.

In assoluto le cover da me preferite sono state The Power of love,Somebody to love e Love of my life (e dici poco, mi direte voi)!!
Brano dolcissimo e suadente il primo, trascinante e esaltante il secondo, magico e struggente l'ultimo.

Una vera scoperta è stata Smoke on the Water, anche se, ad essere sincera, al primo ascolto mi aveva lasciata un po' perplessa. Riascoltata dal vivo e con l'accompagnamento magistrale di Franco Ceccanti è stata una rivelazione.

Per il nuovo cd francamente non saprei cosa preferire.

Matteo ha dimostrato di saper reinterpretare in modo magistrale, anche in italiano, qualsiasi brano.

E' un grandissimo interprete, la sua voce si presta a molteplici possibilità.
Sono curiosa di sentirlo alle prese con brani completamente inediti, ma sentirlo cantare in modo fantastico dei brani di per se altrettanto fantastici per me è già sufficiente.

In fondo la musica deve emozionare, in qualsiasi forma venga proposta.
Come dice Pensiero Matteo in questo è più di una garanzia.

Edited by the Voice is Bec - 18/10/2009, 21:10
 
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@Alex-Alex
view post Posted on 18/10/2009, 20:07




Pensiero: bravissima!!!
Scrivi e commenti benissimo!!! :) :)
Leggerti è sempre un piacere! Dovresti farlo più spesso! ;)

Ero convinta che Love of my life fosse degli Scorpions!
Mi rispondo da sola: scritta da Freddy Mercury e coverizzata dagli Scorpions!

Edited by @Alex-Alex - 18/10/2009, 22:19
 
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PensieroStupendo16
view post Posted on 18/10/2009, 21:04




CITAZIONE (@Alex-Alex @ 18/10/2009, 21:07)
Pensiero: bravissima!!!
Scrivi e commenti benissimo!!! :) :)
Leggerti è sempre un piacere! Dovresti farlo più spesso! ;)

Ultimamente lo sto facendo spesso.. ;) :lol: :lol:
E poi quando parlo di Matteo, le parole zampillano in ogni dove!
 
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ContediMontecristo74
view post Posted on 18/10/2009, 22:15




Pensiero il tuo commento è perfetto! :)
Sei veramenteimage brava.. :wub:
 
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sweetbaby1
view post Posted on 21/10/2009, 13:02




Concordando completamente con quando scritto da Pensiero (un piacere leggerti, come sempre!!), è qualche giorno che rifletto sul significato di "cover".
Un brano completamente riscritto in italiano, mantenendo, del pezzo originale, solo la partitura musicale possiamo proprio definirla una cover, o piuttosto possiamo parlare di riscrittura?

Matteo Becucci ha cominciato a stupire e incantare molte di noi proprio durante la seconda puntata di X Factor proponendoci una sua versione (peraltro scritta in pochissime ore) di "I should have know better". Il risultato, ovvero "Lo avrei dovuto sapere", è , a mio avviso, qualcosa di più di una semplice cover.
La totale riscrittura del brano, che peraltro non si rifà per niente al testo originale, da come riusltato un piccolo capolavoro "semi-inedito".

Lo stesso discorso possiamo farlo per la struggente versione di "Fragile: qui Matteo Becucci, pur mantenendosi fedele allo "spirito" ed al profondo significato del Brano originale di Sting, ne offre una sua personalissima chiave di lettura regalandoci un testo ricco di spunti e mai banale. Definirla "cover" mi sembra sminuire la profonda umanità di un'artista come Matteo Becucci che sembra avere il particolare dono di arrivare con le sue parole e la sua voce, al cuore di chi lo ascolta.

Infine arriviamo alla tanto attesa "Ti troverò".....il brano originale lo abbiamo ascoltato, scandagliato, tradotto e, dalle poche parole che siamo riuscite a carpire, abbiamo capito che, della famosa canzone di Jim Diamond, ancora una volta rimane solo la splendida melodia, perchè Matteo ha saputo riadattare le sue emozioni, la sua sensibilità e la sua indubbia capacità autoriale per regalarci un altro "semi-inedito" che sono sicura sarà all'altezza se non addirittura superiore al precedente.

Concludo dicendo, che abbiamo sempre considerato Matteo Becucci, un ottimo interprete ma mi permetto di aggiungere che è giusto annoverarlo fra gli autori più sensibili, raffinati e in grado di riuscire ancora ad emozionare e ad emozionarsi che il panorama musicale italiano ci abbia regalato in questi ultimi anni
 
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Faraway1
view post Posted on 21/10/2009, 13:49




Premettendo che non sono un'esperta, la terminologia a volte mi mette in confusione. :(

Parto dal presupposto che un remake sia la riproposizione di un brano da parte dello stesso artista che lo aveva inciso la prima volta (sto pensando ad esempio a Travelogue di Jony Mitchell, un doppio album nel quale l'artista ha riproposto tanti suoi successi riarrangiati in modo completamente diverso, quasi jazz-sinfonico).

Una cover dovrebbe essere la riproposta di un brano precedentemente registrato e messo sul mercato da un artista diverso, con la possibilità di riarrangiarlo, tradurlo (se si è sul mercato estero) e anche allontanarsi dal significato testuale del testo originale.

Questo termine, nato con una connotazione non proprio positiva, oggi viene visto in modo del tutto diverso e, quando è il caso, nessuno nega validità artistica a cover ben fatte, ben arrangiate, ben interpetate, ben tradotte. La versione originale non è più considerata di default la migliore in assoluto perchè è stata la prima, ma si è propensi a valutare una cover per quel che vale artisticamente in sè e per sè.

Non son versioni facili da realizzare e io son certa che anche questa volta Matteo Becucci avrà fatto un lavoro di qualità. ;)

Non mi avventuro oltre e anzi chiedo agli esperti di correggermi se sono stata imprecisa.

Ma, visto che parliam di cover, colgo l'occasione per inserire un link (per chi conosce l'inglese) a una pagina wiki che mi sembra fatta piuttosto bene, al contrario della versione nostrana, as usual:

Cover version - Wiki
 
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7 replies since 18/10/2009, 19:32   319 views
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