A pochi settimane dall’uscita del nuovo disco di Matteo Becucci, “
Cioccolato Amaro e Caffè”, cerchiamo di immaginare che tipo di disco sarà, quanti e quali brani conterrà, quante emozioni ci regaleranno gli arrangiamenti di Lucio Fabbri, la chitarra di Franco Ceccanti, e, naturalmente, la voce meravigliosa di Matteo Becucci. In questo turbine di curiosità, non riusciamo a resistere alla tentazione di chiederci se nell'album, oltre al singolo già annunciato, ci saranno altre cover e, se sì, quale sarà la chiave di lettura che Matteo Becucci ne darà, visti i sorprendenti precedenti cui ci ha abituati.
Il singolo che anticipa l’album, “
Ti Troverò”, è infatti una cover di una canzone portata al successo dai Ph. D. di Jim Diamond. La scelta del brano, non è casuale, ma al contrario, è da considerarsi una naturale prosecuzione di un percorso iniziato all’interno del loft di X Factor, quando Morgan diede a Matteo il compito di scrivere il riadattamento in italiano di “I should have known better”dello stesso Jim Diamond. Testo e interpretazione di
“Lo avrei dovuto sapere” furono così convincenti che lo stesso autore si complimentò personalmente con Matteo e la cosa fece presupporre che la collaborazione tra i due artisti non sarebbe finita lì…e infatti…
In questi mesi (anni, per i fortunati che già lo apprezzavano prima di X Factor), Matteo ha dato grande prova di sé nella riproposizione di brani portati al successo da altri artisti, dimostrando una grande capacità di analisi, rielaborazione e personalizzazione dei brani stessi, sia per ciò che riguarda i testi (nel caso di riadattamenti dall’inglese all’italiano), che per ciò che riguarda arrangiamenti, complice Lucio Fabbri, ed interpretazione.
Ripercorriamo insieme alcune di queste interessanti riletture, in attesa di ascoltarne di nuove.
Per quanto riguarda le cover di cui Matteo ha riadattato il testo in italiano, oltre a, “Lo avrei dovuto Sapere”, di cui abbiamo già accennato, vogliamo assolutamente ricordare
“Fragile”, di Sting,
of course.
Il riadattamento in italiano di “
Fragile” è una creatura appena nata, eseguita, al momento, una sola volta live, al concerto di Pontedera lo scorso 19 Settembre, ma che già ha lasciato un segno
indelebile. Del riadattamento in italiano ha colpito la sensibilità e la sapienza con cui Matteo Becucci ha trattato il testo originale, nonché la delicatezza dell’arrangiamento, costituito dal solo “pizzicato” del violoncello. Quale modo migliore di far risaltare le parole di un testo così delicato e profondo?
Un'ulteriore prova della sua bravura, Matteo Becucci l'ha data con i brani, sia in italiano che in inglese, di cui ha presentato una veste interpretativa talmente personale e nuova, da far dimenticare l’originale. Parliamo, ad esempio, di
“I’ll Fly For You” degli Spandau Ballet: una canzone che, nella sua versione originale, non rende giustizia al testo, sopraffatto dall’invadenza dell’arrangiamento pop, tipicamente anni 80. Grazie all’intuizione di Morgan ed al sapiente intervento di Lucio Fabbri, che ha spogliato la canzone di ogni orpello, Matteo Becucci ha reinventato il brano in una versione più intima e profonda, in cui le parole del testo e la sua voce emergono distintamente dal suono degli archi e del pianoforte sottostanti. Chi se la ricorda più la versione degli Spandau?
Matteo Becucci ha saputo, inoltre, rinvigorire e dare nuova vita una canzone bella, ma molto datata, che neanche conosceva quando gli fu assegnata in dote da Morgan, all’interno di X Factor. Stiamo parlando, ovviamente de
“La notte” di Adamo. Matteo l’ha eseguita per un lungo periodo nella versione arrangiata da Morgan e, successivamente, con la complicità di Lucio Fabbri, ne ha offerto una sua personale e vigorosa rivisitazione “rock”, in stile Jeff Bukley.
Notevoli le riproposizioni che Matteo ha fatto di brani di grandi interpreti femminili, quali Mina ("Ancora Ancora Ancora"), Loredana Bertè (
"Sei Bellissima"), Patty Pravo (
“Pensiero Stupendo”).
“Ancora Ancora Ancora” , in particolare, è una delle sfide più ardue e ben riuscite che Matteo ha dovuto affrontare all’interno di X Factor. Confrontarsi con Mina, con la sua voce e con la sua personalità, era già un compito difficilissimo. Ma, in più, interpretare, da parte di un uomo, quel testo sensuale e struggente, ribaltando i tradizionali canoni espressivi uomo-donna, non era cosa affatto facile. Matteo Becucci l’ha fatto alla grande, regalandoci la prima e unica interpretazione maschile di una canzone si pensava potesse essere interpretata solo da una donna. Per dirla come Mina,
Anche un uomo…può cantare "Ancora Ancora Ancora" ed essere credibile…ma solo se si chiama Matteo Becucci!
Per continuare questa carrellata di preziose cover, voglio ricordare alcuni pezzi degli U2 reinterpretati da Matteo Becucci. La prima è una straordinaria Incompiuta…parlo di
"Stay (Faraway so Close)”...interpretazione meravigliosa, dolcissima, sognante, presentata, in versione ahimè ridotta, durante X Factor e mai più riproposta… ma c’è sempre tempo!!! Io, personalmente, spero sempre che un giorno la possa cantare integralmente. La seconda è
"One" in versione acustica, proposta nel concerto tenutosi al teatro Goldoni di Livorno, accompagnato dalle due chitarre acustiche di Marco Baracchino e Franco Ceccanti. Voce e chitarre, nient’altro. Straordinaria.
Matteo “è pura vocalità” (cit.) e, pertanto, la dimensione acustica è quella che più mette in risalto questa sua caratteristica. In questa versione, abbiamo potuto apprezzare
“Smoke on the Water”,
“Giulia”,
“A salty dog”,
“Love of My life”.
A tal proposito, Matteo Becucci, in questi anni, si è anche lanciato in una sfida impossibile ai più: riproporre ed interpretare magistralmente brani dei Queen…e che brani:
“Bohemian Rapsody” ,
“Somebody to love”, “Love of my life”, per l’appunto. Chi può permettersi di confrontarsi con tanta naturalezza con Freddy Mercury e uscirne alla grande? Matteo Becucci può!
Matteo ha, inoltre, reinterpretato brani quali
“The Power of Love” ,
“Your Song” ,
“Everything Must Change” ,
“If You Love Somebody Set Them Free”,
“Starman” e molti altri. Le cover riproposte da Matteo Becucci sono sempre di qualità notevole e, soprattutto, assumono una forte caratterizzazione che deriva proprio dalla sua grande personalità interpretativa. Insomma, questi brani tecnicamente non sono suoi, ma è come se lo diventassero, nel momento in cui decide di riproporli.
Cover o non Cover? Meglio un brano inedito o un’inedita cover? La risposta è semplice…meglio brani belli, ben arrangiati, con testi importanti, ricchi di sostanza, interpretati in maniera personale ed originale, indipendentemente da quando e da chi sono stati scritti o portati al successo. Matteo, da questo punto di vista, è una garanzia.
Edited by PensieroStupendo16 - 20/10/2009, 22:30