Ascoltare Matteo dal vivo è sempre emozionante e io purtoppo ne ho avuto solo raramente l’occasione…non potevo assolutamente perdermi questa opportunità entro i confini del Lazio!
Vi dico subito che non ho video
, ma foto sì. Il consorte, su mia richiesta ha fatto il suo dovere, e mi detto che le pubblicherà in una sezione riservata di flicker. Vi farò sapere.
In realtà i presupposti per documentare adeguatamente l’evento c’erano; nonostante il mio stato confusionale ormai perenne, infatti, ieri non solo mi ero ricordata di prendere la mia macchinetta fotografica per fare i video, ma, con un inconsueto lampo di genio, mi ero anche premurata di caricarne la batteria…per poi scoprire solo a esibizione iniziata che la scheda di memoria era piena
ovviamente non ricordavo affatto se avessi scaricato o meno i filmati presenti e trattandosi del saggio di fine anno dei miei bambini non me la sono sentita proprio di cancellarli…tanto più che mentre andavamo a passo corese ho ricevuto una telefonata strappalacrime di mio figlio che piangeva reclamando il mio ritorno. giammai!!!! Mamma stasera non è disponibile. Fattene una ragione.
Vabbè, veniamo al resoconto.
In qualche modo convinco anche la mia amica (quella che ho portato anche a vedere JCS nonché un paio di concerti/spettacoli del barbarossa…santa donna!) a unirsi a noi. La passiamo a prendere alle 20.40 e io già sono in ansia. È tardi!!!!!
Tra l’altro mi sembrava bello calarsi nell’atmosfera ascoltando il cd di matteuccio. Che, per inciso, dopo l’ultimo viaggio non ritrovavo ed ero convinta fosse rimasto in macchina di mio marito. Inizio quindi a cercarlo tra gli altri cd sbraitando: ecco, non c’è più! lo sapevo, me lo hai buttato! Poi mi sono ricordata che avevo messo il suddetto in una custodia anonima in quanto quella originale autografata è conservata a casa come una preziosa reliquia. Insomma alla fine il cd salta fuori ma nessuno dei miei 2 compagni di viaggio era voglioso di ascoltarlo. Peggio per loro. TSE’ Non ho insistito più di tanto perché non potevo mica correre il rischio che mio marito facesse dietro front.
Arriviamo finalmente in quel di Passo Corese alle 22. Parcheggiamo all’inizio del paese e iniziamo a vagare alla ricerca della sagra per le vie deserte. C’era un’atmosfera un po’ inquietante in effetti…
Nel frattempo la mia amica si lamenta che ha fame e vuole un panino. Ma che sei matta, le dico io! È tardissimo! Mangerai dopo! Potrai nutrirti della voce di Matteo!
Per fortuna quando giungiamo in loco vediamo che c’è ancora la tipa che si esibisce col corpo di ballo e io, magnanima, concedo all’affamata di fare una sosta mangereccia.
Onestamente non c’era tantissima gente, e neanche uno straccio di manifesto con l’effigie del nostro! Al contrario campeggiavano qua e là i manifesti del Barbarossa, che ho ragione di credere sia un habituè (si scrive così? boh) della sagra locale.
Alle 23 circa la tipa finisce (evviva) e sul palco arriva lui.
Per le prime canzoni ha dato prova di essere il solito rompiscatole d’eccezione, segnalando problemi vari (distorsioni, bassi, alti…boh…io non ci capisco niente) ai tecnici e spostando personalmente gli altoparlanti sul palco, nel bel mezzo di una canzone. Io in questa sua pignoleria mi ci sono sempre rivista tanto. E mi ha fatto sorridere.
Ha iniziato con the power of love, e poi (in ordine sparso, che non ricordo assolutamente la sequenza) tu sei unica, era di maggio, fare a meno di te, impossibile, figlia del vento, l’assenza, i don’t know why, somebody to love, la cucina giapponese, kiss e un’altra cover (a me ignota, sorry). Tutte perle, comunque.
Mio marito si è abbastanza impegnato a fotografare il soggetto da varie angolazioni, ma né lui né la mia amica hanno aperto bocca se non per fare un paio di commenti a me sgraditi (tipo “ha preso una stecca”, “ha sbagliato l’attacco”…bah, sarà…io non me ne sono accorta, ma del resto sono smaccatamente di parte
, e per finire “questa (kiss) la cantava meglio mengoni” GRRRRRRR mi oppongo! non è vero affatto!).
Come dicevo prima, però, c’era davvero poca gente, il che mi ha un po’ intristito, soprattutto al pensiero che tutti i santi giorni andando in ufficio vedo in ogni dove manifesti che annunciano concerti di chiunque…al momento imperversa marco carta. Ancora? Ma basta!!!!!!! Scusate lo sfogo….ma questa cosa mi urta sempre…
Alla fine è stato richiesto un bis, e il gruppetto dei ballerini di JCS che stavano sotto al palco ha proposto un “tributo” ma Matteo ha detto che non si poteva fare ("son mazzi con la c" testuali parole) presumo per motivi di SIAE o simili, e quindi ha optato per the power of love che è sempre un bel sentire.
In poche occasioni ho visto Matteo, ma per me è sempre una grande emozione. Mi sono tremate le gambe tutto il tempo (il che resti tra noi, perché se lo avessi detto a marito e amica starebbero ancora a prendermi allegramente in giro). La sensazione che ho avuto ieri è la stessa delle altre volte…che sia durato troppo poco (ma lo penserei anche dopo un’esibizione di 3 ore, perché davvero non mi stancherei mai di ascoltarlo). E che Matteo meriti molto di più.
Visto che non c’era poi tanta gente, prima di andare via mi sono avvicinata al bordo palco, dove lui stava salutando i ballerini di JCS. In realtà io sono molto timida per cui cosa mai potevo dirgli? Già alla FNAC a maggio dell’anno scorso quando mi feci autografare il cd ero in grossa difficoltà, e in 30 secondi, non so come, gli ho detto tremila cose del tutto farneticanti. Ieri sera ero anche molto molto stanca e se non fosse stato per la mia amica che mi ha letteralmente dato uno spintone, non lo avrei neanche salutato. Sicuramente c’era qualcosa di più intelligente da dire che non limitarsi a fargli i complimenti ma non sono riuscita ad andare oltre. E lui è stato molto gentile, ci ha anche ringraziato di essere venuti appositamente (ma sono io che ringrazio te!!!!!) e ha avuto una parola di apprezzamento per i mariti che si immolano ad accompagnare le mogli.
Nonostante la stanchezza dovuta alla notte insonne (teniamo conto che ero reduce da 2 giorni di emicrania e domenica mi ero anche alzata all’alba perché avevo ospiti a pranzo), sono molto molto felice di essere andata. Ma questo l’ho già detto, vero
? Ne è valsa la pena. Per Matteo vale sempre la pena.